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Il “prezzo giusto” dei lavori? Per conoscerlo serve il computo metrico


Negli ultimi due anni è aumentato un po’ tutto. A partire dal 2020, anno della pandemia, si sono succeduti una serie di avvenimenti che hanno fatto schizzare alle stelle i prezzi.

Negli ultimi due anni è aumentato un po’ tutto. A partire dal 2020, anno della pandemia, si sono succeduti una serie di avvenimenti (dalla chiusura del canale di Suez, al Superbonus, alla guerra in Ucraina) che hanno fatto schizzare alle stelle i prezzi dell’energia e, di conseguenza, dei materiali, in particolare di quelli che interessano il settore dell’edilizia. Il costo del ferro, ad esempio, è aumentato del 300% in due anni.
In queste condizioni, in cui la domanda inizia a saturare l’offerta, chi deve fare i lavori, è molto facile che riceva preventivi di spesa sballati da parte delle imprese esecutrici. In alcuni casi per effetto del “caro-prezzi”, in altri può esserci di mezzo qualche furberia.

Attenzione al preventivo della ditta

Quando si tratta di lavori di modesta entità, a volte si tende a confermarne l’esecuzione sulla base di uno o più preventivi fatti dalle ditte specializzate. Non è una buona abitudine, perché è normale che gli imprenditori curino i loro interessi e non è detto che i prezzi applicati rispecchino la realtà delle cose. Non hanno alcun “obbligo di verità” in tal senso e anche il più basso di essi può discostarsi (e non di poco) dai prezziari ufficiali pubblicati periodicamente da ogni regione o provincia.
Non solo in termini numerici, ma anche con riferimento alla descrizione delle lavorazioni da eseguire che, se prese dai prezziari, risultano quasi sempre chiare e onnicomprensive.
Poi bisognerebbe chiedersi quanti preventivi di spesa è giusto esaminare in assemblea per prendere una decisione sui lavori di manutenzione delle parti comuni… ne basta uno? Meglio due? Oppure tre?
Più sono e meglio è ma, a differenza di quanto avviene per gli appalti pubblici, nel caso degli edifici privati non esistono obblighi normativi in tal senso, fermo restando che questo specifico aspetto può essere inserito nel regolamento di condominio.
Per i lavori condominiali dunque, in assenza di previsioni esplicite, è sufficiente una delibera che individui quali opere bisogna eseguire ed una per l’affidamento dei lavori all’impresa esecutrice, indipendentemente dal numero e dalla tipologia di documenti posti alla base della decisione.
L’importante, in questi casi, è che l’ordine del giorno sia chiaro rispetto all’oggetto della deliberazione.

Il computo metrico

Lo strumento che consente di capire quale sia l’importo “giusto” dei lavori è il “computo metrico”, che riporta tutte le lavorazioni necessarie per realizzare un’opera edile, con i relativi costi.
Deve essere redatto, prima dell’affidamento dei lavori, da un tecnico abilitato e permette di regolare i rapporti tra tutti i soggetti coinvolti, progettista, committente e impresa.
Anche gli onorari professionali, infatti, se calcolati con i parametri previsti dal D.M. 17 giugno 2016, devono essere determinati sulla base dell’importo dei lavori, in particolare qualora sorgano dei contenziosi.
Il computo metrico viene redatto scomponendo le opere da eseguire in lavorazioni elementari e attribuendo ad esse i prezzi riportati nei listini ufficiali. In questo modo permette di definire l’importo “congruo” dei lavori e quindi, sulla base di esso, è possibile eseguire un confronto con il preventivo dell’impresa esecutrice.
Eventuali scostamenti dovranno essere motivati, ad esempio tenendo conto della difficoltà delle lavorazioni o di una specifica indagine di mercato (la cosiddetta “analisi dei prezzi”).

Esempio numerico

Il costo per la demolizione e la ricostruzione di una copertura in legno, stimato con il prezziario delle opere pubbliche della regione Lazio, e comprensivo di oneri per la sicurezza, di ponteggi e di smaltimento dei materiali di risulta, ammonta ad euro 370,00 a mq + iva.
Lo stesso costo, stimato con il prezziario delle opere pubbliche della regione Lombardia, passa a 450,00 euro/mq + iva.
In alcune regioni del sud Italia, invece, può scendere fino anche a 300euro/mq + iva.
Ciò perché i costi dei materiali e, soprattutto, della relativa manodopera, cambiano in relazione all’area geografica in cui devono essere svolti i lavori.

I bonus fiscali

L’allegato A punto 13.1 lettera a) del decreto Mise del 6 agosto 2020, come recentemente richiamato da altri provvedimenti normativi inerenti ai bonus fiscali, ha previsto la verifica di congruità dei costi asseverati (“il tecnico abilitato che sottoscrive l’asseverazione allega il computo metrico e assevera che siano rispettati i costi massimi per tipologia di intervento …”).
I tecnici sono tenuti quindi a verificare che i costi, per gli interventi trainanti e trainati e per tutti quelli che richiedono la redazione dell’asseverazione, siano congrui rispetto ai valori indicati e devono allegare un computo metrico che certifichi il rispetto dei costi massimi per tipologia di intervento secondo i prezziari regionali.


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