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Come fare per isolare e rinforzare il tetto senza togliere le tegole


Si possono prevedere interventi “microinvasivi” in grado di garantire l’operatività dell’edificio anche in presenza di condizioni climatiche avverse.

In vista dell’inverno non è mai consigliabile scoperchiare il tetto, perché se iniziano le piogge son dolori. Facilmente si può andare incontro a infiltrazioni, anche di notevole entità, che possono interessare i piani sottostanti, con conseguenti danni per tutti gli abitanti del palazzo.

Come fare quindi a conciliare l’esigenza di affrettare i lavori in vista della scadenza dei bonus edilizi, con l’arrivo dell’inverno?

Dipende ovviamente dalla tipologia delle opere che devono essere effettuate e dalla natura dell’immobile sul quale si interviene.

Se la necessità è quella di rinnovare radicalmente il tetto, magari con introduzione di un nuovo cordolo in cemento armato, c’è poco da fare. Se invece le opere sono di manutenzione o di ripristino locale di alcune parti della struttura, allora si possono valutare interventi “microinvasivi” in grado di garantire l’operatività dell’edificio anche in presenza di condizioni climatiche avverse.

Però si tratta di un approccio che non può essere improvvisato in cantiere, ma del quale bisogna tener conto fin dalla fase progettuale.

Isolare il tetto senza togliere le tegole

Se il problema è il contenimento dei consumi energetici, l’introduzione di uno strato isolante nella copertura può essere effettuato anche senza rimuovere il manto di copertura (coppi o tegole), ma a condizione che si intervenga nella parte intradossale delle falde, ovvero applicando i pannelli isolanti “da sotto”.

L’operazione può avvenire per semplice incollaggio o mediante apposite chiodature, ottenendo un vero e proprio cappotto termico interno. Il materiale può essere di qualunque tipo: polistirolo, poliuretano, sughero, etc.

Poi, a seconda che si tratti di un sottotetto abitabile o di una soffitta, i pannelli potranno essere ricoperti con lastre in cartongesso, così da creare una superficie piana e perfettamente finita.

In alternativa, nel caso in cui si tratti di una soffitta non abitabile, l’isolamento potrà essere collocato più semplicemente “a pavimento”, appoggiando i pannelli in piano sul solaio. In tal modo il tetto rimane non isolato (tetto “freddo”), ma l’effetto di contenimento dei consumi energetici sulle sottostanti parti riscaldate dell’edificio non cambia.

Ovviamente l’intervento avrà senso se abbinato ad altre opere, come ad esempio la sostituzione degli infissi e l’isolamento delle pareti perimetrali.

Per questo genere di interventi si potrà beneficiare, in relazione al tipo di intervento e al ricorrere di tutte le condizioni previste dalla normativa, dell’Ecobonus in versione ordinaria (50-65%) o super (110%).

Rinforzare il tetto senza togliere le tegole

Se il problema è invece di natura strutturale, e se il tetto è realizzato con travi “a vista” in legno o in cemento armato prefabbricato, è possibile operare nell’intradosso delle falde andando ad affiancare nuove travi a quelle preesistenti, che potranno poi essere rimosse.

In alternativa si possono usare sistemi di rinforzo delle vecchie travi, ad esempio mediante nastri in fibre di carbonio, che potranno anche essere utilizzati per “fasciare” il perimetro dell’edificio, così da realizzare una specie di cordolo antisismico.

Sono interventi che, se correttamente progettati e realizzati, sono in grado di ridurre il rischio sismico dell’edificio e quindi danno la possibilità di accedere al Superbonus 110%.

Ovviamente solo nel caso degli edifici condominiali, poiché il Superbonus per quelli unifamiliari è ormai scaduto. Si ritiene invece che non sia possibile fruire del sismabonus ordinario poiché interventi di ripristino localizzato, del tipo di quelli descritti, non consentono di ottenere il salto di classe sismica che è obbligatorio per beneficiare della detrazione al 70 e al 80%.

Le scadenze dei bonus fiscali

Mentre i bonus ordinari (ecobonus, bonus ristrutturazioni e sismabonus), risultano vigenti fino al 31/12/2024, il Superbonus 110%, edifici unifamiliari a parte, potrà essere utilizzato con le seguenti scadenze:

BeneficiarioAliquotaScadenza finale
Condomini Persone fisiche proprietarie o comproprietarie di edifici plurifamiliari da 2 a 4 u.i. autonomamente accatastate Onlus, ApS, AdV110%31/12/2023
70%31/12/2024
65%31/12/2025

Il bonus facciate (60%), il bonus mobili (50%) e il bonus barriere architettoniche (75%) sono invece in scadenza, salvo proroghe, al 31/12/2022.




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